Val Nure: storia e natura

La Val Nure è una splendida valle del Piacentino che si estende ai lati del torrente Nure ed è forse la valle più amata dai naturalisti e dagli escursionisti per la ridotta antropizzazione e per le evidenze naturali che la sua campagna offre.

Chiusa nell’alta valle dal monte Bue ,dal Ragola e dal Nero, trova sbocco verso il parmense e S.Stefano d’Aveto con il passo dello Zovallo, che segna anche il confine della campagna piacentina. E’ una vallata ricca di storia: liguri e celti furono i primi abitanti della valle, i liguri cominciarono anche a sfruttarne le risorse minerarie. I romani, conquistato il territorio, vi costruirono nuovi insediamenti con ponti e vie di comunicazione. Dal XIII secolo la strada della Val Nure fu animata da carovane di mercanti liguri e piacentini che trasportavano le loro merci a dorso di mula: diverse località di questa campagna divennero punto di scambio e mercati di prodotti liguri (soprattutto l’olio) e della pianura padana (in particolare i cereali). L’importanza di questi traffici si deduce anche dalle denominazioni attribuite al percorso: per i piacentini era la Via dell’Olio, per i genovesi la Via del Pane. In epoca contemporanea la Vallata è stata teatro di battaglie che hanno avuto come protagonisti i soldati francesi e gli austro russi ed è stata teatro delle lotte partigiane.

Suggestiva e ricca di sfumature, la Valnure offre ai suoi visitatori paesaggi unici ed incontaminati, da ammirare avventurandosi in escursioni a piedi e in mountain bike, oppure percorrendo gli incantevoli tracciati dell’ippovia che si inoltra nelle campagne tra boschi e vigneti. La flora della Val Nure è molto diversificata a seconda dell’altitudine. La vegetazione forestale è denominata dalla presenza del faggio, con boschi incontaminati e sottobosco caratterizzato dalla presenza del mirtillo. Dove il bosco si dirada abbiamo graminacee e geranium nodosum, anemone nemorosa e anemone trifolia, crocus e specie eliofolie come rubus idaeus e senecio nemorensis. I pascoli presentano molte specie foraggere, e durante le fioriture estive si trovano alcune specie di orchidee spontanee. Caratteristici anche il pino mugo e l’abete bianco. A quote inferiori si trovano il carpino bianco, l’acero, il frassino, l’olmo, il tiglio il nocciolo e il maggiociondolo.

In Val Nure troviamo una notevole varietà di specie animali, dovuta principalmente alle grandi differenze nel paesaggio e nel clima tra le zone di pianura e quelle di montagna.

La vallata si snoda attraverso borghi incantati e centri abitati che testimoniano le antiche tradizioni della valle: dal borgo di Grazzano Visconti – costruito in stile medievale a fine Ottocento al fine di recuperare la prestigiosa tradizione artigiana locale e tramandarla di generazione in generazione – ai centri di Ponte dell’0lio e Bettola, fulcro delle attività commerciali tra Piacenza e Genova fin dal Medioevo. Salendo verso Alta Valnure si ammirano luoghi selvaggi e suggestivi, dove la natura ancora oggi mantiene un ruolo da protagonista.

Percorrendo l’intera Val Nure – che si snoda su un tracciato lungo 80 km – si scoprono castelli e torri, memorie di tempi lontani che riportano nell’oggi immagini ed esperienze umane scolpite nella pietra; dai grandi fortilizi della pianura alle isolate dimore della montagna,  agriturismi, fattorie, aziende agricole e vitivinicole che testimoniano le radici contadine della vallata e rinomati salumifici che continuano la prestigiosa tradizione norcina della zona.